Francesco Careri
“Walkscapes. El andar como practica estética.
Walking as an aesthetic practice”
Land&Scape Series
Gustavo Gili, Barcelona 2002
pp 205, €25,00
In sostanza, il camminare e tutte le azioni ad esso correlate -attraversare, percorrere,
esplorare, vagare, deambulare, andare alla deriva…- sono delle forme primarie di interventourbano e quindi degli strumenti utili all’architettura per la conoscenza delle attuali configurazioni caotiche del territorio metropolitano.
E’ infatti tornando a farsi viaggiatori nella metropoli e andando a zonzo -seguendo l’esempio dei ready made
urbani dei dadaisti, delle deambulazioni surrealiste, delle derive lettriste e situazioniste…- che èpossibile scoprire
l’esistenza, tra le pieghe della città dei margini, di una geografia inedita di spazi e luoghi che aspettano solo di
essere riconosciuti e riempiti di significati.
Perché, come scrive Careri “…il camminare può essere un mezzo attraverso cui inventare un diverso approccio
per l’intervento nel sistema degli spazi pubblici metropolitani, perinvestigarli, per attribuire significati simbolici, per renderli visibili.